Due giornate all’insegna del confronto tra le diverse prospettive e dell’approfondimento di rischi e implicazioni per la salute del paziente con obesità, con la responsabilità scientifica del Dott. Franco Ciampaglia.
Il tema è stato affrontato da varie angolazioni e da autorevoli esperti a livello nazionale, a supporto dell’idea che le problematiche del paziente con obesità debbano essere affrontate su più fronti contemporaneamente, strutturando un percorso ad hoc basato sulle specifiche esigenze del singolo.
È stato fatto un quadro esaustivo della patogenesi multifattoriale dell’obesità, definita nel 2021, con direttiva della Commissione Europea, come una malattia cronica recidivante, che a sua volta funge da porta d’accesso a una serie di altre malattie non trasmissibili, fornendole lo status formale e vincolante di una malattia non trasmissibile.
Entrano in gioco numerosi fattori genetici, biochimici, ambientali, psicologi e socio-culturali, che devono essere opportunamente indagati e trattati.
L’obesità è diventato un problema mondiale, con una maggiore incidenza nei paesi industrializzati occidentali. Si pensi che in Italia sono oltre 23 milioni le persone in eccesso di peso, il 46% circa della popolazione, di cui quasi 18 milioni in sovrappeso e oltre 5 milioni con obesità.
Ma l’obesità è anche un fenomeno sociale, che risente delle disuguaglianze economiche e territoriali. È stato dimostrato come in modo inversamente proporzionale l’obesità sia un fenomeno presente più nelle fasce di popolazione a basso reddito e con un più basso titolo di studio. È inoltre maggiormente presente nel centro-sud Italia.
I rischi per la salute sono numerosi e spesso concatenati. Si pensi ai rischi cardiovascolari, al diabete o ai disturbi del sonno che possono insorgere. È stata inoltre presa in esame la correlazione presente tra l’obesità e l’insorgenza di tumori.
Importante è anche conoscere e quindi contrastare lo stigma sociale in cui ancora troppo spesso si imbattono le persone con obesità, e che si ripercuote in ogni dimensione di vita, da quella lavorativa alle relazioni sociali e talvolta purtroppo implicito anche negli ambienti sanitari preposti alla cura della persona.
Fondamentale inoltre, come precedentemente anticipato, affrontare la problematica partendo proprio dalla consulenza psicologica e dal supporto al paziente, che deve poi essere condotto verso una terapia dietologica e solo in seconda battuta verso le opzioni endoscopiche e/o chirurgiche.
Si è parlato dei possibili approcci per una valutazione psicologica, che servirà, tra gli altri fattori, a definire l’opportunità o meno ad un’indicazione di tipo chirurgico, e delle componenti di rischio, interne ed esterne, che possono fungere da ostacolo alla perdita di peso, illustrando le tecniche per una gestione delle situazioni a rischio.
Leitmotiv dell’evento è stato dunque il concetto della multiprofessionalità che deve accompagnare i pazienti e la realizzazione di percorsi completi in cui, dall’anamnesi al follow-up (di fondamentale importanza), il paziente sia seguito sotto i vari aspetti della patologia.
Quali sono dunque le indicazioni di trattamento emerse da questo appuntamento formativo: il trattamento multidisciplinare e progressivo della patologia, che parta da una modifica dello stile di vita (piano alimentare, attività fisica, terapia cognitivo-comportamentale), che sia eventualmente supportata da terapia farmacologica, per arrivare infine all’opzione di trattamento chirurgico della malattia.
Non sono mancati, tra i numerosi interventi, gli approfondimenti di natura tecnica sulle diverse opzioni chirurgiche ed endoscopiche, lo stato dell’arte e le prospettive future. Sono state analizzate le tecniche, le indicazioni e le possibili complicanze relative a: palloncino intragastrico, sleeve gastrectomy, bypass e mini by pass gastrico, con inoltre un approfondimento per quanto riguarda la componente anestesiologica.