Il convegno dello scorso sabato 30 aprile ha avuto un focus sull’applicazione della medicina personalizzata in ambito urologico.
Sebbene questo approccio sia sempre esistito nella medicina con il fine ultimo di trovare la migliore soluzione possibile per il paziente, oggi è possibile disporre di una grande quantità, varietà, variabilità e velocità di dati che si aggiungono a quelli medici diretti.
Questi dati hanno il potenziale per supportare la diagnosi e le decisioni di trattamento o anche per consentire strategie di prevenzione. L’obiettivo della medicina personalizzata è di fare in modo che ciò avvenga.
In una certa misura, questi approcci sono già oggi in uso, soprattutto nel settore oncologico. La medicina personalizzata è particolare perché è un settore trasversale che può avere successo solo se si uniscono competenze e dati provenienti da discipline e settori molto diversi. Il nostro evento scientifico è nato all’insegna dell’interattività e della multidisciplinarietà e rientra in una serie di iniziative educazionali e d’informazione sanitaria, di formazione continua, congressi e seminari.
Un’attenzione particolare è stata dedicata all’utilizzo razionale dei nutraceutici e degli integratori nelle patologie dell’apparato urogenitale. Nello spazio dedicato alla I.P.B. (iperplasia prostatica benigna) è stata stimolata una discussione interattiva su un tema di particolare rilevanza per frequenza ed attualità riguardante il ruolo della flogosi nelle sequenze patogenetiche. È stato approfondito il ruolo e l’attività sinergica con potenziamento dell’efficacia terapeutica della terapia di combinazione.
Nel nostro Paese i Tumori Urogenitali colpiscono oltre 76.500 persone l’anno e rappresentano il 20% di tutte le neoplasie diagnosticate. L’innovazione in oncologia ha portato a cure sempre più efficaci che consentono di contrastare le neoplasie limitando il più possibile gli effetti collaterali delle terapie.
La multidisciplinarietà in Uro-Oncologia, unitamente alla diagnostica precoce, rappresenta un’arma che si sta rivelando decisiva nella lotta contro il Cancro e pertanto il convegno è stato incentrato prevalentemente su tale aspetto per raggiungere elevati livelli di appropriatezza prescrittiva e di conseguenza un elevato livello di qualità nel management diagnostico-terapeutico. Da una medicina basata sul singolo specialista è mandatorio arrivare alla scelta della migliore terapia attraverso l’analisi e il confronto di più professionisti.
In particolar modo, per ciascuna delle principali patologie uro-oncologiche trattate: prostata, vescica e rene, sono stati discussi e definiti i requisiti standard per l’ottimizzazione multidisciplinare dei percorsi terapeutici integrati. La definizione delle terapie standard, le terapie oggetto di studio e i protocolli di ricerca hanno rappresentato un ulteriore obiettivo del Convegno.
Sono state diffusamente trattate, sempre in ottica multidisciplinare, le opzioni terapeutiche negli stadi di malattia localizzata e avanzata/metastastica e le linee-guida condivise nella definizione diagnostica del carcinoma prostatico, propedeutica all’opzione terapeutica del carcinoma prostatico, oltre alle nuove tecnologie, le indicazioni ed i risultati terapeutici.
Un’attenzione particolare è stata dedicata alle moderne tecniche di chirurgia mini-invasiva ed in particolare alla laparoscopia. Tale tecnica ha ormai soppiantato in tanti settori la chirurgia open classica, con risultati importanti per il paziente che, a parità di esiti, ha minori perdite di sangue, ridotti dolori, minore necessità di analgesici, antibiotici, medicazioni, migliori risultati estetici, ridotta convalescenza e precoce ritorno alle attività lavorative. L’utilizzo del robot ha anche migliorato la visione addominale (poiché tridimensionale).
Obiettivo, non meno ambizioso, è stato quello di offrire spunti di riflessione circa realtà e falsi miti sugli argomenti oggetto del convegno.