Villa Serena

GIORNATA MONDIALE CONTRO L’HIV

Nel 2015 l’OMS ha lanciato la sfida ambiziosa di porre fine all’epidemia da HIV entro il 2030. I 3 obiettivi intermedi che avremmo dovuto raggiunger entro il 2020 erano: 90% Diagnosi effettive –  90% Accessi al trattamento – 90% Soppressione virologica.

I dati ci dicono che, nonostante gli sforzi fatti, c’è ancora molto da fare. I prossimi obiettivi che i paesi membri si sono impegnati a perseguire entro il 2025 sono: “95-95-95”

Tali obiettivi prevedono di rendere consapevole del proprio stato sierologico almeno il 95% delle persone con HIV in modo da assicurare l’accesso alle terapie ed il conseguente raggiungimento della soppressione virologica.

Nel 2023 questo target non era lontanissimo ma neanche abbastanza vicino da essere in linea entro il 2025, globalmente eravamo ad un “86-89-93”.

Ancora le disparità nell’accesso alle terapie continuano ad indebolire l’impatto positivo complessivo della cascata “test and treat” e mentre in Europa, paesi come Francia, Italia, Germania e Regno Unito sono più vicini a questi obiettivi, l’accesso a test e terapie è significativamente limitato in molte nazioni dell’EST Europa, Asia ed Africa.

Ciò che appare più inaccettabile  è il trend dei bambini tra zero e 14 anni che vengono testati meno ed accedono ancora meno alle terapie. La stima è che solo il 43% del totale dei bambini che vivono con l’HIV (circa 1,4 milioni in tutto il mondo di cui l’86% vive nell’Africa sub-Sahariana) riceveva nel 2023 una terapia antiretrovirale, di conseguenza le morti correlate all’AIDS riguardano per il 12% proprio i bambini che in realtà rappresentano solo il 3% di tutte le persone che vivono con HIV.

Dobbiamo evidenziare che in Europa la modalità di trasmissione più frequente (58%) è attraverso rapporti eterosessuali seguita dall’uso di sostanze per via iniettiva (23%) e solo al terzo posto attraverso rapporti omosessuali (10%), per questo motivo l’HIV è considerata principalmente una IST (Infezione sessualmente Trasmissibile).

A tal proposito dobbiamo ricordare che gran parte delle persone sessualmente attive ha contratto almeno una volta nella propria vita una IST e secondo i dati, la diffusione è in aumento. Oltre al virus HIV esiste una serie di altri agenti patogeni (virus, batteri, protozoi e funghi) che possono essere trasmessi da una persona  all’altra durante i rapporti sessuali anche più facilmente dell’HIV e sono, quindi, più diffuse e comuni, ma se alcune possono passare inosservate altre hanno sintomatologie fastidiose o dolorose e se non trattate adeguatamente possono portare complicanze anche gravi (sterilità, danni agli organi o determinati tipi di cancro). Ad oggi si conoscono 30 diversi quadri clinici di IST determinati da 20 patogeni sessualmente trasmessi.

Si stima che nel mondo 5,9 milioni di persone non conoscano la loro positività all’HIV.

Ciascuno di noi può contribuire a porre fine all’epidemia da HIV

Conoscere il proprio stato sierologico ed accedere per tempo alle terapie è fondamentale per noi e per gli altri, infatti i trattamenti antiretrovirali permettono di sopprimere o rendere non rilevabile la propria carica virale rendendo il virus non trasmissibile ad altre persone.

Non sottovalutiamo il problema, abbiamo un fondamentale strumento di diagnosi che deve essere ben utilizzato.

Molte persone, per riservatezza, preferiscono utilizzare gli autotest HIV, dispositivi che permettono di verificare l’eventuale presenza del virus in modo rapido e privato (test salivari o da goccia di sangue). Seppur utili negli screening sono sicuramente meno precisi del test da prelievo di sangue effettuato da un operatore sanitario.

Effettuare un test affidabile è fondamentale

Anche nel laboratorio della Casa di Cura è possibile eseguire il test HIV+Ag p24 (dosaggio per la rilevazione qualitativa simultanea dell’antigene HIV p24 e degli anticorpi contro il virus dell’immunodeficienza umana di tipo 1 e/o 2 -HIV 1/HIV 2- in campioni di siero o plasma) con tempi rapidi di risposta e nel rispetto completo della riservatezza (l’esito del test può essere consegnato solo ed esclusivamente all’utente che ha eseguito l’esame ed in caso di positività avrà un counseling con un sanitario).